venerdì 9 settembre 2011

As you like it!

Se c'è una cosa che unisce l'Italia da Nord a Sud, naturalmente con tutte le varianti del caso, è la presenza massiccia e straordinaria di proverbi, quell'ancestrale saggezza popolare che, volenti o nolenti, ci hanno propinato fin dai beati e inconsapevoli giorni della culla. 

Eppure qualcosa non torna: avete mai notato che, a seconda dell'occasione e della necessità, la gente sfodera dal proprio personale repertorio folklorico i proverbi più contraddittori che ci possano essere? Prendete questi esempi:

- "L'unione fa la forza", ci hanno insegnato, però se non trovi nessuno che abbia la benché minima voglia di alzare le sacre chiappe per darti una mano, bhé, devi accontentarti del noto "Chi fa da sé fa per tre"!

- "Gli opposti si attraggono" è un must a cui nessuno di noi-  presenti e assenti - ha mai rinunciato (ricordate le innumerevoli volte in cui un'amica si confidava con voi lamentando le diversità con il lui del momento? Alzi la mano chi non se l'è cavata con il celeberrimo proverbio in questione che rasserenava l'animo dell'amica e ci permetteva di sgausciare fuori da una situazione alquanto spinosa). Eppure, udite udite, proprio noi eroine moderne abbiamo saputo offrire un validissimo sostegno emotivo anche nella situazione opposta, ovvero quella in cui, constatata la somiglianza fra i partners, sono la banalità e l'abitudine della coppia ad essere rimproverate. Come?, direte voi: semplice, con il notissimo "Chi s'assomiglia si piglia" mie care, variato a seconda della circostanza dall'altrettanto famoso "Dio li fa, poi li accoppia".

- Termino con l'antitesi che mi sta più a cuore di tutte, data la mia natura di essere umano la cui evoluzione si è fermata ai 160cm: solo chi condivide con me questa sorte può capire la noia e l'ira funesta che si scatenano in noi al sentirci dire "Nella botte piccola ci sta il vino buono". Innanzitutto perché c'è sempre l'eco del furbacchione di turno che, da qualche punto non meglio identificato dello spazio circostante, ribadisce "Ma ce ne è poco". Per la serie: simpatia portami via. In secondo luogo, perché di fronte alla prima stangona di aspetto tutt'altro che piacevole la scena è la seguente: sospiro collettivo, sguardi sognanti che ripercorrono ogni millimetro di quelle gambe su e giù fino alla nausea, e coro rassegnato di "Altezza metà bellezza".

A questo punto, sono smarrita. 
La mia ventennale fede nel sacro vincolo del proverbio è crollata, ma anziché perdermi d'animo, mi rassegno dinanzi alla intrinseca e millenaria contraddittorietà umana e decido serenamente che i miei proverbi preferiti -e quindi gli unici che io voglia sentire e/o pronunciare- sono quelli che fanno non al caso (qualunque esso sia), bensì sempre e solo al mio unico e personalissimo caso.

C'est la vie.

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